Nell’immaginario collettivo il tango richiama parole come fascino ed eleganza… ma anche contatto, abbraccio tra i due ballerini che in alcuni momenti sembrano muoversi come se fossero un’unica essenza. Purtroppo questo non è un buon momento per tutte quelle attività che richiedono una vicinanza simile e tra i vari balli che vengono praticati nel mondo, il tango forse è tra quelli più penalizzati.
Che fare dunque?Lasciar perdere tutto? Ci rivediamo a Settembre sapendo che, nel Tango, stare fermi dei mesi equivale ad una disfatta dei propri progressi? Allora ecco la soluzione:trasportare il tango nell’epoca delle videochiamate, di zoom e del misterioso mondo dell’online,perché se la voglia di ballare non passa, allora non resta altro da fare che ingegnarsi e trovare soluzioni creative!
Per il tango non è certo una cosa nuova l’arte di reinventarsi. Nel corso del tempo ha più volte cambiato d’abito(modificando stili, modi e luoghi dove si ballava)pur restando fedele a se stesso, quindi, di fronte alla sfida Covid19 la tango School si reinventa a sua volta. Come il tango cambia abito ma non la sua passione e la sua mission: continuare a fare conoscere e apprezzare il Tango alle persone.
Dal mese di Aprile i maestri Giggio Giovanni, Laura Perale, Fabrizio Mocata e Ivo Ambrosi, capitanati dal fondatore di Tango School Giovanni Bovolenta hanno trovato un nuovo modo per fare lezione online: dalla creazione di sequenze di movimenti che si possano fare da soli, oppure provare in coppia, agli esercizi alla parete, alle lezioni di musicalità.
Ognuno con background e stili personali differenti ma tutti accumunati dall’obiettivo di offrire alle persone un modo per continuare a coltivare la loro passione. Un nuovo modo per unire ballerini, studiosi della musica e della cultura del Tango, appassionati della porta accanto come persone in collegamento dall’altra parte dell’oceano.
Da allieva posso dire che è un mondo nuovo in cui i compagni di corso e i maestri si vedono attraverso uno schermo, nel quale il contatto con il partner di ballo può mancare. Ma è anche un mondo che ci permette di ritrovarci tutte le settimane, di mantenere anche in questo momento la nostra routine di ballo(in modo che quando torneremo a ballare in milonga nessuno si senta un dinosauro), di continuare ad esercitarci, di arrabbiarci quando il passo non viene come vorremo e di confrontarci con i compagni di corso, di sentirci guidati quando il maestro, studiandoci tramite lo schermo ci corregge, ci dice come migliorare o ci mostra come eseguire il movimento.
Nella mia esperienza il Tango rimane una creatura affascinante e complicata … Un cammino lungo e non sempre facile. Un cammino che oggi più che mai oltre alla voglia di ballare richiede creatività, capacità di problem solving e di adattamento, ma come accade spesso, sono proprio le cose più difficili che danno maggior soddisfazione e che ci rendono più fieri di noi stessi.
Masha Basadonna